Vorrei disegnare il silenzio
della confusione;
dal disordine fumoso
alla sua limpida formazione.
Confuso, poi lucido
conformato al suo percorso in me.
E nuvole basse tutto intorno
fin dentro gli occhi,
per non farsi cogliere…
e colpire!
Indistinto e silenzioso,
leggero, fumoso.
Addirittura astuto.
Gli pulserebbe un cuore profondo,
rosso;
tra contorni strappati,
chiazze e macchie di sogni ingoiati,
tratteggi veloci,
brevi respiri affannati,
sensi sbarrati, puntati al traguardo
di questa corsa.
Dovrei disegnarlo per lasciarlo parlare.
Il silenzio.
Da ascoltare,
attentamente
di ricordi di amori tagliati?
Di viaggi?
Di paure?
Non ne sono capace,
lo lascerò tranquillo su carta mentale.
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